Sheldon Cooper - L'evoluzione di una specie

Quoziente intellettivo di 185, fisico teorico, nerd cronico, ossessivo compulsivo, egocentrico, robotico e quasi privo di qualsiasi forma di empatia. Il famoso personaggio dell’iconica sitcom The Big Bang theory potrebbe essere l’esempio vivente di come un aspirante scrittore non dovrebbe mai costruire un proprio protagonista. Eppure il caro Sheldon Cooper è tra i più amati personaggi tra le mura dell’appartamento 4A. Anzi si è pure aggiudicato una serie a lui dedicata, un prequel che analizza e svela il passato e le origini delle sue “stranezze”: Young Sheldon. Come è possibile quindi che l’anti narrativo Sheldon Cooper possa entrare nei nostri cuori così a fondo? La prima regola per strutturare bene un personaggio è proprio quella di trovare con lui una connessione empatica, un legame, una qualsiasi forma di identificazione con la sua personalità e la sua realtà per poter vivere assieme la sua storia, le sue vicende. Difficile in questo caso vero? Oppure no? Se invece Sheldon fosse la costruzione magistrale del perfetto protagonista? Basta cambiare un po’ la prospettiva e per farlo ci può aiutare la madre che, nonostante il figlio sia cresciuto, continua a chiamarlo con il vezzeggiativo Shelly. Il suo piccolo, intelligente (e un po’ eretico dal suo punto di vista estremamente credente) Shelly. Ecco, è proprio questo il succo del nostro personaggio. Nelle prime stagioni lo conosciamo sotto la sua peggior luce e a parte le sue stranezze che ci strappano delle risate, l’immedesimazione pare quasi nulla. Via via però, episodio dopo episodio, sentiamo che qualcosa cambia, che la sua storia inizia ad appartenerci e la nostra simpatia è sempre più in crescita. Perché? Semplicemente perché fin dall’inizio quella famosa connessione c’era già. Dove? Nel piccolo Shelly, nell’uomo adulto che però vive e si comporta come un bambino molto viziato da mamma Leonard. La potenza di Sheldon Cooper è quella di passare per l’antipatico di turno, per il diverso, che però parla ad ognuno di noi proprio perché narra la crescita (un po’ tardiva) da bambino, adolescente e infine uomo. Chi non si riconoscerebbe in questa narrazione?
L’evoluzione dell’individuo, o specie, come lo definisce Howard, può essere osservata da diversi punti di vista. La ricerca che porteremo avanti intende affrontarla dal punto di vista più romantico, mettiamola così. Diamo il via quindi al seminario dal titolo “Sheldon Cooper: come un individuo cresce grazie alle donne”. (tranquilli abbandono immediatamente le vesti da prof. adesso)

Il novus vicinus, ovvero la bionda Penny

È impossibile parlare di Sheldon senza citare più e più volte Penny. Cameriera, bionda, un po’ oca e completamente priva di una formazione scolastica superiore, sembra incarnare gli incubi del nostro ricercatore. Dopo tutto cosa ci si può aspettare da uno che prende in giro i suoi stessi colleghi ingenieri per lui pari a semplici “meccanici”? Da quando però Leonard aprirà le porte del loro appartamento e, soprattutto, il suo cuore alla simpatica vicina, la vita di Sheldon, volente o no, subisce un drastico cambiamento. Penny non è solo un vulcano che porta scompiglio con le sue sregolatezze, non è solo colei che si arrischia a sedersi nell’immacolato lato destro (o sinistro dipende) del divano, o quella che trasgredisce il lunedì del thailandese. Penny ricopre il ruolo della madrina, della frizzante ed estroversa amica di mamma che, infrangendo qualsiasi regola, ti fa scoprire il mondo a colpi di momenti shock e imbarazzanti. Se fino a poco prima quindi si ritrovava in un idilliaco appartamento in cui tutti i suoi capricci venivano assecondati dal servizievole e fidato Leonard ora dovrà smussare i suoi tanti spigoli per evitare la catastrofe. È il primo momento della serie in cui Sheldon deve far emergere il suo spirito di adattamento, deve scendere a compromessi non tanto per sé stesso ma in primo luogo per il suo coinquilino. Perché diciamolo: sebbene Sheldon sembri far di tutto per il suo benessere, in fondo, Penny l’ha accolta in primo luogo per riuscire a capire cosa ci trovasse il suo fidato amico e per far sì che fosse felice. Insomma grazie al sorriso della “anormale”  vicina il cuore del robotico Sheldon si schiude.

Il femina sexus, ovvero l’interazione con il sesso dell’altra specie

Sappiamo che il vero passaggio di crescita è la pubertà, un momento in cui tutti entrano in crisi, si sentono a disagio con il proprio corpo e i suoi impulsi. Fase che però Sheldon sembra aver completamente represso e cancellato dalla sua tabella di marcia. È la stessa Penny a dar voce ai dubbi di noi pubblico chiedendo agli amici quale sia il rapporto di Sheldon con le altre donne. Secondo Leonard, Howard e Raj non solo è inesistente ma addirittura inutile. I tre infatti sono fermamente convinti che un giorno l’amico si riprodurrà tramite mitosi, scindendosi in due parti al pari delle cellule asessuate, dando vita a un secondo esemplare di Sheldon. Per quanto la cosa sarebbe molto affascinante dal punto di vista scientifico purtroppo, sappiamo, che non è andata così. È arrivata invece una seconda donna nella vita del fisico, una donna molto simile a lui ma che, per la fortuna, ha ben chiaro cosa significhi in una coppia “avere rapporti”. Parliamo ovviamente di Amy, la neurobiologa che farà entrare nell’adolescenza il piccolo Shelly. Ha dovuto faticare parecchio ma alla fine, abbracciando il mondo del suo amato, vi è riuscita. Amy, a differenza di Penny, entra nella vita di Sheldon in punta di piedi. Non sembra particolarmente interessata a lui inizialmente ma, a poco a poco, proprio come noi pubblico, se ne innamora. A quel punto il gioco si fa difficile perché, sebbene Penny abbia scalfito la sua empatia, questa sembra ancora cinta da potenti mura. I momenti fondamentali, a mio umile parere, in cui Amy gioca magistralmente le sue carte sono tre (SPOILER ALERT!): quando gioca a D&D, quando si “unisce” a Sheldon e quando riesce a farlo dormire con lei in un esperimento di convivenza. Il primo è uno dei miei episodi preferiti quando le ragazze della serie scoprono il divertimento nel giocare ai giochi di ruolo, sotto l’occhio spaventato e al contempo eccitato dei ragazzi. Se inizialmente Sheldon lo vede come un’invasione successivamente scoprirà di quanto giocare con Amy in camera sia un buon mezzo per far crollare le sue insicurezze e le sue remore verso il contatto fisico e l’intimità. Episodio che ci porta direttamente a quello della famosa prima di “Star Wars – Episodio VII”. Sotto consiglio di un professor Proton vestito da Jedi, Sheldon decide di restare a casa e organizzare una serata speciale con Amy. Nonostante alla fine sia andato fino in fondo, la puntata si chiude con lui che alla domanda “ti è piaciuto?” risponde con entusiasmo che sì, pure ad Amy è piaciuto (il film). L’adolescenza del piccolo Shelly si chiude poi con l’esperimento della convivenza che, da bravo scienziato, ha dovuto prima testare. L’accordo era di vivere nell’appartamento di Penny che per l’occasione si sarebbe spostata a casa di Leonard e Sheldon. Inizialmente le cose non vanno bene ma grazie alla sensibilità di Amy il test ha esito positivo. Dopo aver comprato da Howard la cabina telefonica di Doctor Who e averla posta come entrata alla camera da letto, ecco Sheldon fa crollare le sue ultime paure.

Ad nuptias, ovvero la grande proposta.

Si sa, il grande passo è quello che nell’immaginario comune rappresenta l’entrata nel mondo molto molto adulto. Nonostante oggi le cose siano un po’ cambiate però Sheldon diventa uomo nel momento in cui, con un anello in mano, guardando Gollum, si domanda che cosa ne farà. Amy infatti è in un periodo di crisi e, per mettere alla prova il suo amato, se ne è andata, pronta e fiduciosa di scoprire se finalmente Sheldon sia in grado di prendersi carico di responsabilità e iniziare una vita insieme. Come finirà? Almeno questo non ve lo spoilero.

Per concludere: l’iconico personaggio interpretato magistralmente da Jim Parsons è la metafora perfetta di quello che ogni giorno affrontano bambini, genitori, moglie e amici. Per questo è così potente e per questo ha avuto tanto successo: perché è quello che più di tutti parla di vita.
E voi cosa ne pensate? Vi è sempre piaciuto Sheldon? Oppure ancora adesso non vi sta molto simpatico?